Burundi: progetto Atelier “L’Espoir” di donne con handicap

Una grande notizia:
alla fine di luglio una studentessa dell’università di Bujumbura, Grace Irakoze, discuterà la tesi sull’esperienza dell’Atelier “L’Esploir”. E’ stata considerata una esperienza innovativa in Burundi per la promozione di persone svantaggiate!

Emilia, responsabile del progetto dell’atelier “L’Esploir”, ci scrive dal Burundi dove è arrivata alla metà di febbraio:
Cari amici di Eccomi, sono tornata qui nella ospitale casa di accoglienza gestita dal nostro amico Ottavio, ove abbiamo preso in affitto un locale in cui le ragazze oggi lavorano, dopo l’iniziale esperienza nel container.
Sono felice ed ho come l’impressione di essere tornata a casa.


L’iniziale imbarazzo con cui mi hanno accolto le ragazze, consapevoli di non aver rispettato l’ordinazione di tovagliette fatta da un Hotel, si è presto dileguato ed abbiamo ricreato ‘un nostro clima’. Certo ci saranno dei cambiamenti da fare per adeguare le spese ai ricavi ma sono sicura che siamo sulla buona strada. Le sette ragazze che lavorano nell’atelier sono motivate e disposte ad aumentare le ore lavorative e quando ci saranno buoni frutti si potranno cambiare le macchine da cucire un po’ obsolete.

Ci hanno invitato per una settimana a partecipare ad una mostra-mercato in un Hotel organizzata dall’Ambasciata Belga!
E’ stato un bel successo e le ragazze, che sono venute a turno con me, erano estasiate: per loro è stata una giornata speciale.
Devo impegnarmi ancora molto per avere altre commesse ed impegnare le ragazze su prodotti spendibili nei mercati locali.
Cari amici, questo progetto mi entusiasma e soprattutto sono spronata dalla gioia che vedo negli occhi delle ragazze.
C’è ancora tanto cammino da fare ma l’obiettivo resta quello di rendere l’atelier autosufficiente. Un sogno?

A presto
Emilia
(se vuoi saperne di più clicca qui)

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